Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco - Dipartimento dei Vigili del Fuoco del soccorso pubblico e della difesa civile
Relazione tecnica - 94 Edificio Civile
RELAZIONE TECNICA ANTINCENDIO
Anagrafica Compilatore
Denominazione/Ragione Sociale:
Nome Compilatore:
Ordine/Collegio Provinciale:
Numero Progressivo di Iscrizione:
RELAZIONE TECNICA ANTINCENDIO

Progetto ai fini della prevenzione incendi

(Legge 26 luglio 1965, n. 966 – D.P.R. 29 luglio 1982, n. 577 D.P.R. 12 gennaio 1998, n. 37)

Attività soggetta al controllo dei Vigili del Fuoco ai sensi del D.M. 16 febbraio 1982 (G.U. 09.04.82 n. 98) e successive variazioni ed integrazioni ed individuata al punto n. 94: EDIFICIO DI CIVILE ABITAZIONE DI NUOVA COSTRUZIONE (O SOGGETTO A MODIFICHE SOSTANZIALI) AVENTE UN?ALTEZZA IN GRONDA SUPERIORE A 24m.

Norme di sicurezza Antincendi per gli edifici di civile abitazione

(D.M. Int. 16 maggio 1987, n. 246 - G.U. n. 148 del 27 giugno 1987 come modificato dal D.M. 15/09/2005)

 

Altre attività a rischio specifico presenti nell'insediamento:

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Rif. Pratica VV.F. N.:
Anagrafica Attività
Denominazione/Ragione Sociale:
Descrizione Attività:
Ubicazione
Comune:
Indirizzo:
Civico:
Titolo I - Identificazione

 

L'attività in oggetto è considerata:

SCHEDA N. 1.0.1

1. DI NUOVA COSTRUZIONE
1.1. Edificio di nuova realizzazione
1.2. Edificio esistente con una ristrutturazione, che comporta il rifacimento di oltre il 50% dei solai
1.3. Edificio esistente, con esecuzione di opere necessarie per il rifacimento strutturale delle scale
1.4. Edificio esistente, con esecuzione di opere che realizzano un aumento di altezza (ampliamenti)
2. ESISTENTE al 13.07.1987

 

Descrizione sommaria dell'edificio, posizione nel contesto, forma, anno di costruzione e/o di ristrutturazione, riferimenti a documenti, ecc. :

A)
B)
C)

 

SCHEDA N. 1.0.2

1. Edificio avente altezza fino a 32 m.
2. Edificio avente altezza superiore a 32 m e fino a 50 m.
3. Edificio avente altezza superiore a 50 m.
Effettiva : m.
Titolo II.I - CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE

 

2.0 CLASSIFICAZIONE

L'edificio in oggetto sarà classificato in funzione della relativa altezza antincendio secondo quanto indicato nella TABELLA A e precisamente: TIPO

 

TABELLA A

TIPO
DI
EDIFICIO

ALTEZZA
ANTINCENDIO

MASSIMA SUPERFICIE DEL COMPARTIMENTO
(m2)

MASSIMA SUPERFICIE DI COMPETENZA DI OGNI SCALA PER PIANO

TIPO DEI VANI SCALA

E DI ALMENO UN VANO ASCENSORE

CARATTERISTICHE REI DEI VANI SCALA E ASCENSORE, FILTRI, PORTE, ELEMENTI DI SUDDIVISIONE TRA I COMPARTIMENTI

A

da 12 m a 24 m

8.000

500

Nessuna prescrizione

60 (**)

500

solo se non è garantito l’accostamento autoscala a tutti i piani

60

550

Almeno a prova di fumo interno

60

600

A prova di fumo

60

B

da oltre 24 m a 32 m

6.000

500

Nessuna prescrizione

60 (**)

500

Almeno a prova di fumo interno solo se non è garantito l’accostamento autoscala a tutti i piani

60

550

Almeno a prova di fumo interno

60

600

A prova di fumo

60

C

da oltre 32 m a 54 m

5.000

500

Almeno a prova di fumo interno

90

D

da oltre 54 m a 80 m

4.000

500

Almeno a prova di fumo interno con filtro avente camino di ventilazione di sezione non inferiore a 0.36 m2

90

E

oltre 80 m

2.000

350 (*)

Almeno a prova di fumo interno con filtro avente camino di ventilazione di sezione non inferiore a 0.36 m2

120

 

(*) Con un minimo di 2 scale per ogni edificio. Sulla copertura dell'edificio deve essere prevista una area per l'atterraggio ed il decollo degli elicotteri di soccorso raggiungibile da ogni scala

(**) Solo per gli elementi di suddivisione tra i compartimenti.

Individuata la classificazione specifica nella tabella precedente, l'edificio in oggetto sarà provvisto delle relative caratteristiche tipologiche essenziali ai fini antincendio, riepilogate sotto:

 

SCHEDA N. 2.0

Tipo di edificio :
Altezza antincendio effettiva : m
Massima superficie del compartimento ammessa : m2
Massima superficie di competenza di ogni scala per piano ammessa : m2
Tipo dei vani scala :
Tipo di almeno un vano ascensore :
Caratteristiche REI dei:
  • Vani scala
  • Vani ascensore
  • Filtri
  • Porte
  • Elementi di suddivisione tra i compartimenti

 

2.1 COMPORTAMENTO AL FUOCO

2.0.1 RESISTENZA AL FUOCO DELLE STRUTTURE

I requisiti di resistenza al fuoco degli elementi strutturali sono valutati secondo le prescrizioni e le modalità di prova stabilite nel Decreto 9 marzo 2007, prescindendo dal tipo di materiale impiegato nella realizzazione degli elementi medesimi (calcestruzzo, laterizi, acciaio, legno massiccio, legno lamellare, elementi compositi). Il dimensionamento degli spessori e delle protezioni da adottare per i vari tipi di materiali in base alla classificazione dell'edificio, sono determinati con le tabelle e con le modalità specificate nella circolare n. 91 citata, tenendo conto delle disposizioni contenute nel decreto ministeriale 6 marzo 1986 (Gazzetta Ufficiale n. 60 del 13 marzo 1986). Per le strutture di pertinenza delle aree a rischio specifico si applicheranno le disposizioni emanate nelle relative normative.

 

2.1.1 REAZIONE AL FUOCO DEI MATERIALI

Per le caratteristiche di reazione al fuoco dei materiali adottati nelle parti comuni, si è fatto riferimento al decreto ministeriale 26 giugno 1984 (supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 234 del 25 agosto 1984).

 

2.2 SCELTA DELL'AREA

2.2.0 ACCESSO ALL'AREA

Per consentire l'intervento di mezzi di soccorso dei Vigili del Fuoco, l'accesso all'area dove sorge l'edificio avrà i seguenti requisiti minimi:

1. Larghezza = m > = m 3,50
2. Altezza libera = m > =m 4,00
3. Raggio di curvatura= m > = m 13,00
4. Pendenza delle rampe= % < = 10%
5. Resistenza al carico = > = ton. 20 *
* tonn 8 sull'asse posteriore, tonn 4 sull'asse anteriore, passo 4 metri

 

2.2.1 ACCOSTAMENTO AUTOSCALE

 

SCHEDA N. 2.2.1

Edificio di Tipo A 1. Sarà assicurata la possibilità di accostamento delle autoscale dei vigili del fuoco, sviluppate come da schema allegato al D.M. Int. 246/1987, almeno ad una qualsiasi finestra o balcone di piano, o di ogni porzione di piano appartenente alla verticale servita da ciascun vano scala (in caso di edifici con più vani scala a servizio di porzioni di piano non comunicanti).
Edificio di Tipo A 2. L'accostamento non è verificato e pertanto l'edificio sarà dotato di scale protette.
Edificio di Tipo B 3. Sarà assicurata la possibilità di accostamento delle autoscale dei vigili del fuoco, sviluppate come da schema allegato al D.M. Int. 246/1987, almeno ad una qualsiasi finestra o balcone di ogni piano, o di ogni porzione di piano appartenente alla verticale servita da ciascun vano scala (in caso di edifici con più vani scala a servizio di porzioni di piano non comunicanti).
Edificio di Tipo B 4. L'accostamento non è verificato e pertanto l'edificio sarà dotato di scale a prova di fumo interne.
Edificio di Tipo C 5. La possibilità di accostamento non è indispensabile in quanto l'edificio sarà comunque provvisto di scale a prova di fumo.
Edificio di Tipo D 6. La possibilità di accostamento non è indispensabile in quanto l'edificio sarà comunque provvisto di scale a prova di fumo.
Edificio di Tipo E 7. La possibilità di accostamento non è indispensabile in quanto l'edificio sarà comunque provvisto di scale a prova di fumo.

 

2.3 COMPARTIMENTAZIONE

Gli elementi costruttivi e la suddivisione dei compartimenti dell'edificio saranno conformi a quanto indicato nella Tabella A:

1. La superficie dei singoli compartimenti non eccederà a quella indicata nella suddetta Tabella A

2. Gli elementi costruttivi di suddivisione adottati tra i compartimenti soddisferanno i requisiti di resistenza al fuoco individuati in base alla tipologia dell'edificio:

 

SCHEDA N. 2.3

COMPARTIMENTO PIANI * SUPERFICIE DI PIANO SUPERFICIE COMPLESSIVA COMPARTIMENTO (m2) SUPERFICIE MAX AMMESSA COME DA TABELLA A (m2) REI max. 20
Vigili del fuoco - Relazioni Tecniche
Titolo II.II - CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE

 

2.4. SCALE

Le caratteristiche di resistenza al fuoco dei vani scala sono conformi a quanto previsto nella scheda 2.2.1. e a quanto stabilito dalla Tabella A. Le rampe della scale avranno le seguenti caratteristiche costruttive:

  • Saranno rettilinee;
  • Avranno non meno di tre gradini e non più di quindici;
  • I gradini saranno a pianta rettangolare con alzata e pedata costanti rispettivamente non superiore a 17 cm e non inferiore a 30 cm;
  • Le rampe non rettilinee saranno provviste di pianerottoli di riposo almeno ogni quindici gradini con la pedata del gradino di almeno 30 cm, misurata a 40 cm dal montante centrale o dal parapetto interno.

 

SCHEDA N. 2.4.1

Edificio di Tipo A 1. La larghezza minima delle scale sarà di m > = a m 1.05.
Edificio di Tipo B 2. La larghezza minima delle scale sarà di m > = a m 1.05.
Edificio di Tipo C 3. La larghezza minima delle scale sarà di m > = a m 1.05.
Edificio di Tipo D 4. La larghezza minima delle scale sarà di m > = a m 1.20.
Edificio di Tipo E 5. La larghezza minima delle scale sarà di m > = a m 1.20.

 

I vani scala saranno provvisti di un'apertura per l'aerazione naturale permanente, avente una superficie di m2 > = di m2 1,00, collocata come da tabella sottostante:

 

SCHEDA N. 2.4.2

1. Ricavata sulla sommità del vano, e precisamente direttamente sul tetto, provvista di grigliato in ferro e tettuccio a protezione degli agenti atmosferici.
2. Ricavata sulla sommità del vano, e precisamente direttamente sul tetto, provvista d'infisso per la protezione dagli agenti atmosferici ad apertura automatica in caso d'incendio (UNI 9494), comunque apribile con comando manuale dislocato a distanza.
3. Ricavata direttamente in facciata a filo dell'intradosso della soletta di sottotetto o d'interpiano provvista di solo grigliato in ferro di protezione.
4. Ricavata direttamente in facciata a filo dell'intradosso della soletta di sottotetto o d'interpiano provvista d'infisso per la protezione dagli agenti atmosferici ad apertura automatica in caso d'incendio (UNI 9494), comunque apribile con comando manuale dislocato a distanza.
5. Il vano scala sarà di tipo aperto.

 

La massima superficie di competenza di ogni scala è stabilita in funzione del tipo di edificio e rappresentata:

 

SCHEDA N. 2.4.3

VANO SCALA IDENTIFICAZIONE VANO SCALA TIPO MASSIMA SUPERFICIE DI COMPETENZA DI OGNI SCALA PER PIANO m2 MASSIMA SUPERFICIE DI PIANO m2 max. 20

 

Caratteristiche particolari dei vani scala:

 

SCHEDA N. 2.4.4

1. I filtri relativi avranno le seguenti caratteristiche: saranno delimitati da strutture, verticali ed orizzontali nonché provvisti di porte a tenuta fumo con dispositivo di autochiusura, di resistenza la fuoco stabilita dalla Tabella A, e comunque non inferiore a REI 60, provvisti di uno o più camini di ventilazione sfocianti al di sopra del tetto e/o aerati direttamente verso l'esterno da un'apertura libera o messi in sovrappressione da un impianto per la ventilazione meccanica e precisamente:

INDIVIDUAZIONE TIPOLOGICA: Caratteristiche REI
Camino di ventilazione sul tetto:
- Superficie netta ventilante adeguata alle dimensioni del vano e comunque non inferiore a m2 0.10 pari a m 0.32 x 0.32
- Le porte saranno a tenuta fumo e provviste di un dispositivo di autochiusura

2. I filtri relativi avranno le seguenti caratteristiche: saranno delimitati da strutture, verticali ed orizzontali nonché provvisti di porte a tenuta fumo con dispositivo di autochiusura, di resistenza al fuoco stabilita dalla Tabella A, e comunque non inferiore a REI 60, provvisti di uno o più camini di ventilazione sfocianti al di sopra del tetto e/o aerati direttamente verso l'esterno da un'apertura libera o messi in sovrappressione da un impianto per la ventilazione meccanica e precisamente:

INDIVIDUAZIONE TIPOLOGICA: Caratteristiche REI
Apertura verso l'esterno:
- Superficie netta ventilante non inferiore a m2 1.00 pari a una sezione di m 1.00 x 1.00 priva di serramento e protetta da una griglia di ferro
- Le porte saranno a tenuta fumo e provviste di un dispositivo di autochiusura

3. I filtri relativi avranno le seguenti caratteristiche: saranno delimitati da strutture, verticali ed orizzontali nonché provvisti di porte a tenuta fumo con dispositivo di autochiusura, di resistenza la fuoco stabilita dalla Tabella A, e comunque non inferiore a REI 60, provvisti di uno o più camini di ventilazione sfocianti al di sopra del tetto e/o aerati direttamente verso l'esterno da un'apertura libera o messi in sovrappressione da un impianto per la ventilazione meccanica e precisamente:

INDIVIDUAZIONE TIPOLOGICA: Caratteristiche REI
Impianto per la ventilazione meccanica:
- Impianto per il mantenimento delle condizioni ambientali del vano, anche in fase di emergenza, in sovrappressione ad almeno 0.30 mbar mediante ventilatori per l'immissione di aria
- Le porte saranno a tenuta fumo e provviste di un dispositivo di autochiusura

4. I vani scala saranno del tipo aperto e pertanto i filtri non sono necessari.
5. I vani scala saranno del tipo protetto e pertanto i filtri non sono necessari.
6. Le scale saranno a prova di fumo o esterne e pertanto i filtri non sono necessari.

 

2.5. ASCENSORI

2.5.0 VANO CORSA

Il vano corsa dell'ascensore avrà le stesse caratteristiche di resistenza al fuoco del vano scala (vedi Tab. A) e sarà conforme alle specifiche disposizioni vigenti.

 

2.6. COMUNICAZIONI

Per le comunicazioni con le aree a rischio specifico saranno applicate le disposizioni emanate con le relative normative. Sono rispettate le comunicazioni tra scale/ascensori e locali cantinati pertinenti le abitazioni dell'edificio secondo quanto indicato nella Tabella B del D.M. Int. n. 246/1987 e precisamente:

SCHEDA N. 2.6

Edificio di Tipo B 1. TIPO DI COMUNICAZIONE: Tramite disimpegno con pareti REI 60 e porte EI 60.
Edificio di Tipo C 2. TIPO DI COMUNICAZIONE: Tramite filtro a prova di fumo con pareti REI 60 e porte EI 60.
Edificio di Tipo D 3. TIPO DI COMUNICAZIONE: Accesso diretto esclusivamente da spazio scoperto.
Edificio di Tipo E 4. TIPO DI COMUNICAZIONE: Accesso diretto esclusivamente da spazio scoperto.

 

2.7. SCALE, ANDRONI E PASSAGGI COMUNI ? REAZIONE AL FUOCO DEI MATERIALI

Le scale e i gradini, gli androni e i passaggi comuni saranno realizzati con materiali di classe 0 e precisamente:

I materiali di rivestimento soddisferanno comunque i requisiti di reazione al fuoco stabiliti dal punto 2.7 del D. M. Int. 247/1987 e precisamente:

SCHEDA N. 2.7 MATERIALI DI RIVESTIMENTO

 TIPO DI EDIFICIOELEMENTI COMUNIRIVESTIMENTO AMMESSORIVESTIMENTO UTILIZZATO
BScaleCLASSE 1
Gradini
Androni
Passaggi comuni
CScale

CLASSE 0

CLASSE 0
GradiniCLASSE 0
Androni

CLASSE 1

Passaggi comuni
DScale

CLASSE 0

CLASSE 0
GradiniCLASSE 0
Androni

CLASSE 1

Passaggi comuni
E Scale

CLASSE 0

CLASSE 0
Gradini CLASSE 0
Androni

CLASSE 1

Passaggi comuni

 

Non sono soggetti a tali prescrizioni le scale e i passaggi ubicati all'interno della stessa unità immobiliare.

 
Titolo III - AREE A RISCHIO SPECIFICO

 

Oltre all'attività principale sono presenti le seguenti attività:

 

SCHEDA N. 3

N. ATTIVITA' Ai sensi del D.M. 16/02/82 DESCRIZIONE ATTIVITA' DI ALTRA DITTA ATTIVITA' DELLA STESSA DITTA* max. 20
Si No Si No
Per dette aree a rischio specifico valgono le disposizioni in vigore.
Titolo IV - IMPIANTI DI PRODUZIONE DI CALORE

 

Per gli impianti di produzione di calore si osserveranno le norme vigenti oltre a quanto indicato nella tabella C del D.M. Int. n. 246/1987 e precisamente:

 

TABELLA C

TIPO DI EDIFICIO: B. combustibile LIQUIDO o combustibile SOLIDO: AMMESSO Nel volume dell'edificio.

GAS CON DENSITA' RISPETTO ALL'ARIA < 0.8 : AMMESSO Nel volume dell'edificio.

GAS CON DENSITA' RISPETTO ALL'ARIA > = 0.8 : DIVIETO Nel volume dell'edificio.

 

TIPO DI EDIFICIO: C. combustibile LIQUIDO o combustibile SOLIDO: AMMESSO Nel volume dell'edificio.

GAS CON DENSITA' RISPETTO ALL'ARIA < 0.8 : AMMESSO Nel volume dell'edificio.

GAS CON DENSITA' RISPETTO ALL'ARIA > = 0.8 : DIVIETO Nel volume dell'edificio.

 

TIPO DI EDIFICIO: D. combustibile LIQUIDO o combustibile SOLIDO: DIVIETO Nel volume dell'edificio.

GAS CON DENSITA' RISPETTO ALL'ARIA < 0.8 : AMMESSO Sul terrazzo più alto.

GAS CON DENSITA' RISPETTO ALL'ARIA > = 0.8 : DIVIETO Nel volume dell'edificio.

 

TIPO DI EDIFICIO: E. combustibile LIQUIDO o combustibile SOLIDO: DIVIETO Nel volume dell'edificio.

GAS CON DENSITA' RISPETTO ALL'ARIA < 0.8 : AMMESSO Sul terrazzo più alto.

GAS CON DENSITA' RISPETTO ALL'ARIA > = 0.8 : DIVIETO Nel volume dell'edificio.

 

TIPO DI EDIFICIO: Tutti. combustibile LIQUIDO o combustibile SOLIDO: AMMESSO In apposito locale separato.

GAS CON DENSITA' RISPETTO ALL'ARIA < 0.8 : AMMESSO In apposito locale separato.

GAS CON DENSITA' RISPETTO ALL'ARIA > = 0.8 : AMMESSO In apposito locale separato fuori terra.

Titolo V - IMPIANTI ELETTRICI

 

L'impianto elettrico sarà realizzato in conformità della Legge 1 marzo 1968, n. 186. La rispondenza alle vigenti norme di sicurezza sarà attestata con la procedura di cui al Decreto nr. 37 del 22 gennaio 2008 e successivi regolamenti di applicazione. Tutti i materiali, le apparecchiature, i macchinari, le installazioni e gli impianti elettrici ed elettronici saranno realizzati e costruiti a regola d'arte. Inoltre verrà installata regolare messa a terra di tutte le parti metalliche presenti quali carpenteria metallica, tubazioni di acqua, tubazioni di gas, tubazioni di riscaldamento, parti metalliche di ascensori, ecc. Le linee principali, in partenza dal quadro di distribuzione, saranno protette da dispositivi contro le sovracorrenti. Il quadro elettrico generale relativo sarà ubicato in posizione facilmente accessibile, segnalata e protetta dall'incendio. L'edificio sarà inoltre provvisto dei seguenti impianti:

 

SCHEDA N. 5

TIPO DI EDIFICIO: . 1. ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA: L'installazione di un sistema di illuminazione di sicurezza non è necessario.
TIPO DI EDIFICIO: . 2. ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA: Sarà installato un sistema di illuminazione di sicurezza avente le seguenti caratteristiche: L'impianto d'illuminazione principale sarà integrato da uno di sicurezza con sorgente indipendente da quella ordinaria, ad inserzione automatica nonché ad interruzione breve (= < 0.5 sec.), il quale illuminerà in maniera sufficiente. Detto impianto sarà costituito da singole lampade con alimentazione autonoma e saranno installate, oltre che nei corridoi, in prossimità delle vie d'uscita, delle uscite di sicurezza, delle scale e dei filtri di comunicazione nonché al loro interno. Le lampade assicureranno una funzionalità continua per almeno 60 minuti garantendo un livello d'illuminazione non inferiore a 5 lux per le zone predisposte alle operazioni di evacuazione. Tutti i materiali, le apparecchiature, le installazioni elettriche ed elettroniche saranno realizzati e costruiti a regola d'arte. La rispondenza alle vigenti norme di sicurezza sarà attestata con la procedura di cui alla Decreto nr. 37 del 22 gennaio 2008e successivi regolamenti di applicazione.
TIPO DI EDIFICIO: Tutti. 3. ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA: Sarà installato un sistema di illuminazione di sicurezza avente le seguenti caratteristiche: L'impianto d'illuminazione principale sarà integrato da uno di sicurezza con sorgente indipendente da quella ordinaria, ad inserzione automatica nonché ad interruzione breve (= < 0.5 sec.), il quale illuminerà in maniera sufficiente. Detto impianto sarà costituito da singole lampade con alimentazione autonoma e saranno installate, oltre che nei corridoi, in prossimità delle vie d'uscita, delle uscite di sicurezza, delle scale e dei filtri di comunicazione nonché al loro interno. Le lampade assicureranno una funzionalità continua per almeno 60 minuti garantendo un livello d'illuminazione non inferiore a 5 lux per le zone predisposte alle operazioni di evacuazione. Tutti i materiali, le apparecchiature, le installazioni elettriche ed elettroniche saranno realizzati e costruiti a regola d'arte. La rispondenza alle vigenti norme di sicurezza sarà attestata con la procedura di cui alla Decreto nr. 37 del 22 gennaio 2008 e successivi regolamenti di applicazione.
Titolo VI - IMPIEGO DI GAS COMBUSTIBILI

 

Le condutture principali dei gas combustibili saranno esterne al fabbricato ed a vista. Saranno previsti, ove necessario, attraversamenti di locali purché le tubazioni siano poste in guaina metallica aperta alle due estremità comunicante con l'esterno e di diametro superiore di almeno 2 cm rispetto al diametro della tubazione interna.

Titolo VII - IMPIANTI ANTINCENDI

 

SCHEDA N. 7

1. Essendo l'edificio classificato di tipo , e pertanto soggetto alla dotazione di una rete antincendio a idranti, si farà riferimento a quanto stabilito dal punto 7 del D.M. Int. 16 maggio 1987, n. 246 e precisamente: La rete di idranti sarà costituita da almeno una colonna montante collocata ciascun vano scala dell'edificio. Dalle colonne sarà derivato ad ogni piano, sia fuori terra che interrato, almeno un idrante con attacco 45 UNI 804 a disposizione per il collegamento di tubazioni flessibili o attacchi per naspo. I naspi saranno corredati di tubazione semirigida, con diametro minimo di 25 mm, e di lunghezza idonea ad assicurare l'intervento in tutte le aree del piano medesimo. I naspi saranno installati nei filtri, qualora la scala sia a prova di fumo interna. Al piede di ogni colonna montante sarà installato un idoneo attacco di mandata per autopompa. L'impianto sarà dimensionato per garantire una portata minima di 360 l/min per ogni colonna montante e, nel caso di più colonne, il funzionamento contemporaneo di due colonne. L'alimentazione idrica deve essere in grado di assicurare l'erogazione, ai 3 idranti idraulicamente più sfavoriti, di 120 l/min cadauno, con una pressione residua al bocchello di bar 1,5, per un tempo di almeno 60 min. L'alimentazione dell'impianto sarà caratterizzata dai seguenti elementi:
2. Punto non pertinente.

 

SCHEDA N. 7.0

TIPO DI EDIFICIO: Tutti.
1. ALIMENTAZIONE IDRICA: Alimentazione da acquedotto in grado di garantire i requisiti di prestazione indicati al punto 7. Alimentazione senza riserva idrica. GRUPPO DI POMPAGGIO: Non necessario.
TIPO DI EDIFICIO: .
2. ALIMENTAZIONE IDRICA: Alimentazione con riserva idrica, rincalzo da acquedotto. GRUPPO DI POMPAGGIO: Nessuna prescrizione.
TIPO DI EDIFICIO: .
3. Alimentazione con riserva idrica, rincalzo da altra fonte di approvvigionamento: GRUPPO DI POMPAGGIO: Nessuna prescrizione.
TIPO DI EDIFICIO: .
4. ALIMENTAZIONE IDRICA: Alimentazione con riserva idrica, rincalzo da acquedotto. GRUPPO DI POMPAGGIO: Gruppo di pompaggio costituito da due pompe, una di riserva all'altra, alimentate da fonti di energia indipendenti (es. elettropompa e motopompa).
TIPO DI EDIFICIO: .
5. Alimentazione con riserva idrica, rincalzo da altra fonte di approvvigionamento: GRUPPO DI POMPAGGIO: Gruppo di pompaggio costituito da due pompe, una di riserva all'altra, alimentate da fonti di energia indipendenti (es. elettropompa e motopompa).

 

La riserva deve essere mantenuta costantemente piena. Le elettropompe di alimentazione della rete antincendio saranno collegate all'alimentazione elettrica dell'edificio tramite linea propria, non utilizzata per altre utenze. Le tubazioni di alimentazione e quelle costituenti la rete devono essere protette dal gelo, da urti e dal fuoco. Le colonne montanti possono correre, a giorno o incassate, nei vani scale oppure in appositi alloggiamenti resistenti al fuoco REI 60.

SCHEDA N. 7.1

1. L'impianto idrico antincendio sarà costituito da: N. colonne montanti con N. attacchi di mandata per autopompa UNI 70, e complessivi N. idranti a muro UNI 45 (N. per piano), provvisti di una lancia in rame completa di bocchello in ottone avente un diametro di mm 12 e manichetta flessibile di m 20 (a norma UNI EN 671-2) collocati in apposite cassette (sporgenti e/o incassate) in lamiera zincata di colore rosso provviste di sportello in vetro trasparente facilmente frangibile aventi una larghezza non inferiore a cm 35, un'altezza di almeno cm 55 ed una profondità che consente di tenere, a sportello chiuso, manichetta e lancia permanentemente collegate.
2. L'impianto idrico antincendio sarà costituito da: N. colonne montanti con N. attacchi di mandata per autopompa UNI 70, e complessivi N. naspi (N. per piano) corredati di una tubazione semirigida con diametro minimo di mm 25 e di lunghezza non inferiore a m 20 (a norma UNI EN 671-1) idonea ad assicurare l'intervento in tutte le aree del piano.
 
Titolo VIII - NORME TRANSITORIE

 

SCHEDA N. 8

1. L'intervento sull'edificio in oggetto sarà attuato secondo le prescrizioni seguenti:
2. Punto non pertinente.

 

Le comunicazioni tra scale, ascensori e locali cantinati pertinenti le abitazioni dell'edificio (specificate al punto 2.6 del D.M. 246 del 18/05/1987) saranno realizzate attraverso:

SCHEDA N. 8.0 - COMUNICAZIONI.

TIPO DI EDIFICIO: Tutti.
1. Tramite spazio scoperto.
TIPO DI EDIFICIO: Tutti.
2. Tramite filtro a prova di fumo, con elementi costruttivi di delimitazione e porte EI .
TIPO DI EDIFICIO: Tutti.
3. Tramite disimpegno areato, con con elementi costruttivi di delimitazione e porte EI .
TIPO DI EDIFICIO: Tutti.
4. Tramite disimpegno non areato, con con elementi costruttivi di delimitazione e porte EI .
TIPO DI EDIFICIO: Tutti.
5. Tramite porte EI .

 

SCHEDA N. 8.1 - ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA.

TIPO DI EDIFICIO: .
1. Punto non pertinente.
TIPO DI EDIFICIO: .
2. Sarà installato un sistema di illuminazione di sicurezza in conformità con quanto specificato al punto 5 del D.M. 246 del 18/05/1987.

 

SCHEDA N. 8.2 - IMPIANTO ANTINCENDIO.

TIPO DI EDIFICIO: .
1. Punto non pertinente.
TIPO DI EDIFICIO: .
2. Sarà installato un impianto fisso antincendio in conformità con quanto specificato al punto 7 del D.M. 246 del 18/05/1987.
TIPO DI EDIFICIO: .
3. E' già installato un impianto fisso antincendio. Saranno eseguiti tutti gli interventi di adeguamento dell'impianto in questione, per assicurare le prestazioni idrauliche precisate al punto 7 del D.M. 246 del 18/05/1987.
Note